Al giorno d’oggi è innegabile che i social media hanno avuto un impatto significativo sull’arte contemporanea.
Grazie alle piattaforme social come Instagram, Facebook, Twitter, TikTok e altre, gli artisti hanno potuto, non solo condividere il proprio lavoro tra loro, ma condividerlo con un vasto pubblico in tutto il mondo, raggiungendo un’audience globale in modo rapido ed efficiente.
In particolare Instagram, è diventato un importante canale per la promozione dell’arte contemporanea e non solo, consentendo agli artisti, siano essi emergenti che conosciuti, da un lato di farsi conoscere e di ottenere visibilità, dall’altro di aumentare la propria platea di fruitori.
Attraverso l’uso degli “hashtag” specifici, gli artisti possono raggiungere nuovi follower e possono connettersi con altri creativi, creando sinergie che sono linfa vitale nella produzione artistica.
Le piattaforme social hanno apportato un plus non solo agli artisti, ma hanno reso anche più facile, per musei e gallerie, promuovere mostre, eventi e pubblicazioni, raggiungendo e aumentando l’audience di amanti dell’arte in tutto il mondo.
I social media offrono inoltre la possibilità di creare comunità online di appassionati di arte, che possono condividere i loro pensieri, le loro opinioni e i loro apprezzamenti sull’arte contemporanea.
Ma non è tutto oro ciò che luccica,esiste, infatti, anche un lato oscuro sull’impatto dei social media nel mondo dell’arte contemporanea.
Molte persone ritengono che tali piattaforme multimediali abbiano portato alla banalizzazione dell’arte, attraverso la creazione di opere superficiali e prive di valore artistico, solo per ottenere like e aumentare una visibilità puramente virtuale.
Il rischio è che l’arte venga giudicata solo in base al successo ottenuto sui social media, piuttosto che sulla reale qualità, portando a una riduzione del valore dell’arte come forma d’arte e sminuendone il significato oltre al valore.
Più in generale possiamo affermare che, alla luce dell’indiscusso impatto sull’arte contemporanea, è importante valutare attentamente i pro e i contro di queste piattaforme, al fine di garantire all’arte la sua valorizzazione in modo significativo e
costante come lo è stato per secoli.